La storia di Alice Celestini

Siamo i genitori di Alice Celestini, nata presso il vostro ospedale il 29 aprile 2007. Alla sua nascita, avvenuta appena alla 27° settimana, Alice pesava solo 960 grammi, scendendo poi fino a 840! Fin da subito abbiamo avuto un assistenza straordinaria da parte di tutto il personale del reparto TIN, tanto da essere ancora oggi in contatto con loro. Alice ha passato tre mesi in incubatrice, uscendo dall’ospedale il 12 luglio. Quando Alice in TIN, i medici non ci davano quasi mai notizie certe, o almeno questa era la nostra sensazione. Invece poi abbiamo capito che era un modo, molto crretto, di non dare false illusioni a chi come noi voleva solo sentirsi dire ” sua figlia è fuori pericolo”. Cogliamo questa occasione per dire ancora grazie a tutti: medici, infermieri e tutto lo staff che gravita  intorno al reparto TIN, e dare una parola di speranza a chi sta vivendo ora, quello che per noi è un dolcissimo ricordo!!!

Massimiliano e Lina Celestini

genitori di Alice Celestini

La storia di Alessandra Esposito Marroccella

Sono Alessandra Esposito Marroccella e sono nata il 05-05-2009 nel reparto di Neonatologia, Patologia e Terapia Intensiva Neonatale guidata dal Prof. MARIO De Curtis, presso il Policlinico Umberto I di Roma.

Sono venuta al mondo alla 28° settimana e pesavo solo 0,500 Kg. Inizialmente mamma e papà (ma anch’io…) hanno avuto una grande paura, erano in ansia per i problemi che presentavo e che avrei potuto avere a causa della prematurità. Grazie alla professionalità e soprattutto alla disponibilità di tutto il personale Medico e Paramedico, l’ansia man mano è scemata, e un pò tutti abbiamo acquistato la tranquillità che ci ha fatto superare i tre mesi di degenza.
A dire il vero, ho avuto sicuramente un Angelo custode che, insieme ai tanti angeli che lavorano in reparto, mi ha fatto superare ogni difficoltà e che mi ha permesso di diventare la “grande Alessandra” che sono oggi.

GRAZIE a TUTTI VOI!!!!!!!

La storia di Mattia

MATTIA  nasce il 19 Dicembre 2007 alle ore 14,20. Il suo arrivo in realtà era previsto per la metà del mese di Marzo 2008, quindi si può ben immaginare il nostro stupore e la conseguente apprensione nell’apprendere che Mattia era nato con una gestazione di appena 27 settimane e con un peso di 930 grammi, poi calato a 780 nei primi giorni di vita. Ricordo nitidamente ancora l’sms inviatomi da mia moglie con su scritto: “corri lo fanno nascere”; ebbene si, fosse stato per lui probabilmente avrebbe aspettato ancora un po’ ma le condizioni di mia moglie Claudia, già ricoverata da due settimane per minacce d’aborto, se pur stazionarie, non miglioravano e cosi durante un monitoraggio i medici si sono accorti di una sofferenza fetale, decidendo infine di intervenire d’urgenza con un parto cesareo. Quel messaggio arrivatomi alle 14,00 in punto segna indelebilmente l’inizio di un viaggio…

Ammetto con tutta onestà di non aver mai visto prima di allora un bambino nato pretermine, conosco tante persone e parenti cosiddetti “settimini” ma 930 grammi sono veramente pochi! E infatti la nostra prima impressione nel vedere quell’esserino piccolo, scuro e peloso (in quella fase di gestazione il bambino è ricoperto da una grande quantità di peluria che poi perde prima della nascita) è stata quella di trovarci completamente impreparati e disarmati, ma cosa assai più triste, consapevoli che forse non ce l’avrebbe fatta. Ricordo ancora le parole dei medici, dopo tutti i controlli di rito e dopo che finalmente abbiamo potuto vederlo e toccarlo per la prima volta: “il bambino è sano, respira autonomamente, ma sappiate che ogni giorno è un giorno nuovo, ogni giorno che passa è una piccola conquista”. In effetti, come poi ci hanno spiegato, il pericolo maggiore sono le eventuali malattie che possono attaccare un bambino così piccolo o eventuali disfunzioni di qualche organo non ancora perfettamente formato.

Ed è proprio questo lo spirito con cui abbiamo intrapreso un lungo cammino che è poi terminato felicemente il 28 Aprile del 2008 quando finalmente hanno dimesso Mattia. Sono stati 4 mesi lunghi, fatti di attese, speranze e paure ma ogni giorno che passava ci dava la forza di andare avanti, ogni aumento del peso, anche lieve, era motivo di gioia. Mattia, fortunatamente, non ha mai avuto patologie serie, aveva bisogno di crescere e di rinforzarsi, vivere in quell’incubatrice è stato un po’ come continuare a stare nel grembo materno, con in più la possibilità per noi, giorno dopo giorno, di vederlo crescere e aumentare di peso, accarezzarlo e coccolarlo tra le nostre braccia.  Determinante nell’affrontare con forza e serenità il percorso intrapreso è stato senza ombra di dubbio il supporto di tutto il reparto di terapia intensiva, a partire dal semplice inserviente per arrivare al direttore del reparto, Prof. De Curtis. Tante sono le persone che oltre ad una grande capacità medica ci hanno dimostrato affetto e simpatia; l’amore per il proprio lavoro e per la vita, l’affetto per tutti quei bambini sofferenti unitamente ad una grande preparazione medica e professionalità ci hanno infuso quella serenità e quella forza di cui avevamo bisogno. Ritornando a casa la sera sapevamo che Mattia era in ottime mani; infatti è un po’ come se lui, nei primissimi mesi di vita, avesse avuto tante mamme e tanti papà. Oggi, mentre scrivo, Mattia ha quasi compiuto 21 mesi, sta crescendo bene e forte, ovviamente è periodicamente monitorato con controlli pediatrici, cardiologici e neurologici  ma la cosa non ci pesa affatto, anzi siamo più tranquilli anche noi; abbiamo cosi l’occasione di andare a trovare e a salutare tutte le persone che con  il loro lavoro e il loro affetto salvano tante piccole vite.

Oliver e Claudia