La retinopatia del pretermine (ROP) è una malattia legata all’immaturità vascolare degli occhi dei bambini nati prematuri. Nel corso della crescita i vasi sanguigni che portano il sangue alla retina possono andare incontro ad uno sviluppo anormale che è alla base della ROP.
La ROP può presentarsi di gravità lieve, non influenzando lo sviluppo visivo, o essere molto aggressiva con formazione di neovasi che determinano distacco della retina e cecità. L’incidenza della ROP negli ultimi anni è in aumento forse a causa della sopravvivenza di neonati di età gestazionale sempre più bassa. Oggi si è escluso che l’ossigenoterapia è la sola causa di questa patologia, ma gli altri fattori che giocano un ruolo certo nella patogenesi della ROP non sono ancora ben definiti. E’ stata data importanza oltre che alle alte o basse concentrazioni di ossigeno anche a variazioni della concentrazione di anidride carbonica, alle crisi di apnea, alle sepsi, alle trasfusioni, all’esposizione a luce eccessiva nelle sale di degenza dei reparti di terapia intensiva.
E’ di fondamentale importanza individuare precocemente la comparsa della ROP, monitorarne l’evoluzione e valutarne la soglia per il trattamento. Particolarmente a rischio sono i neonati con un peso alla nascita < 1500 gr e di età gestazionale inferiore alle 32 settimane. L’oculista è in grado di vedere i primi segni di una ROP, nei casi più gravi, a 32 settimane, nei casi meno gravi poco prima delle 36 settimane di età post-concezionale. Trentasei settimane è l’età post-concezionale cui la malattia raggiunge il massimo grado di gravità per poi arrestarsi e regredire nei casi più favorevoli.
Circa il 20% dei prematuri d’età gestazionale <32 sett e/o <1500gr sviluppa una ROP. Di questi prematuri con ROP il 95% non necessita di trattamento, ma solo di controlli durante il ricovero o negli anni successivi. Solamente il 5% avrà bisogno di un trattamento laser, crio o chirurgico che ha lo scopo di distruggere le aree retiniche prive di vascolarizzazione.