La storia di Anastasia

Salve a tutti

Siamo Angela Fabrizio e la piccola Anastasia

… “la nostra storia comincia qualche mese prima della nascita di Anastasia, quando alla 21° settimana di gestazione Angela ha perso del liquido amniotico e pertanto e stata ricoverata presso l’ospedale Umberto I° di Roma – la diagnosi fu da subito chiara … perforazione della placenta …. E mentre i medici dalla loro parte somministravano tutte le cure del caso a noi non rimaneva che sperare ….. ogni giorno una conquista ed una piccola speranza in più …. Dovevamo aspettare .. aspettare …. Ingannare il tempo nel contarlo in ogni modo …….

Man mano che passavano i giorni venivamo trattati sempre con più cordialità … iniziavamo a conoscere i turni delle ostetriche degli infermieri e delle assistenti … quel luogo piano piano diveniva sempre più familiare …. e poi le altre donne che come Angela venivano ricoverate, successivamente dimesse e in ultimo rincontrate quando partorivano …..  che dire il tempo passava ma comunque dovevi sempre inventarti qualcosa …..

Un bel giorno Anastasia stufa di stare in quel sacco troppo stretto ha deciso di nascere … senza avvisare nessuno …… iniziarono i dolori e non ci fu verso per i medici di interromperli e provare a guadagnare qualche altro giorno … anche perché alla 29° settimana di gestazione le complicazioni possono essere molte …. e dopo tante ore di travaglio Anastasia si presentò al mondo contornata da numerosissime persone …..

E qui siamo alla seconda parte …… tante erano le notizie di cui avevamo bisogno ma di fatto ci siamo accontentati di sapere che è nata Anastasia il 21 Giugno alle ore 17.10 al peso di Kg 1.640. Ci rassicurarono “….. la piccola respira ed ha un buon peso….” … ma null’altro ci venne comunicato …… a volte ci sono ore più lunghe di anni interi ….

La mattina seguente ci venne a chiamare una psicologa che ci invitò ad andare da Anastasia che si trovava nel reparto di neonatologia infantile ….. in terapia intensiva ….  A seguire abbiamo avuto un colloquio con quella gentile dottoressa che ci spiegava il percorso che avremmo dovuto affrontare ….  e comunque tutto il reparto ci sembrò particolarmente disponibile. Ci insegnarono tutte le regole per poter stare in reparto e essere vicini alla nostra piccola senza intralciare il lavoro che queste persone svolgono ogni giorno  ininterrottamente.

Difatto era come aver azzerato tutto quel tempo che avevamo trascorso li dentro. In realtà ci trovavamo al piano di sotto, rispetto a ostetricia, ma in un mondo completamente nuovo, con nuove emozioni e nuove persone …..

Eravamo diventati genitori ma quasi non riuscivamo a dirlo in quanto l’apprensione prese totalmente il sopravvento …. Non stiamo qui a spiegarvi scientificamente i problemi di un prematuro … potremmo dirvi del secondo giorno di vita di Anastasia che dovette subire una trasfusione … piuttosto quando ebbe un focolaio di infezione …… no non è questa la nostra intenzione … preferibilmente raccontare che è stato un percorso emotivamente difficile in quanto non si è preparati … non si è preparati. Le nostre necessità emotive non sempre incontravano risposte nel personale del reparto che dal loro canto, crediamo, vedono nei nostri occhi “un film” visto tante altre volte.

Crediamo fermamente nella straordinarietà di queste persone che svolgono un lavoro particolarmente intenso fatto di scienza per i piccoli e di rapporti umani per i genitori. Uomini e donne che ogni giorno, come noi, combattono una vita non  sempre facile ma che sono chiamati a fare un lavoro intenso e pieno di attenzioni.

Con il passare dei giorni quel reparto era diventato per noi luogo di conforto al punto che quando siamo andati via (dopo 49 giorni), portando a casa Anastasia, abbiamo provato nostalgia per tante persone che in ogni momento del nostro percorso hanno trovato sempre una parola di incoraggiamento.

In ultimo vogliamo dire che il tempo trascorso nel reparto ci ha permesso di apprendere molti insegnamenti necessari alla nostra bimba.

Vogliamo ringraziare tutto il reparto di Ostetricia e tutto il reparto di Neonatologia infantile dell’ospedale Umberto I° di Roma.

Con affetto

Angela Fabrizio e Anastasia

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