La storia di Rebecca

Siamo i genitori di Rebecca nata il 02-08-2009 nel reparto di Neonatologia, Patologia e Terapia Intensiva Neonatale diretto dal Prof. Mario De Curtis,  presso il Policlinico Umberto I° di Roma.

Rebecca è venuta al mondo alla 28° settimana e pesava solo 1130 grammi, con il calo fisiologico è arrivata a pesare anche 980 grammi.

I medici sono stati da subito molto cauti nell’esprimerci una propria diagnosi, spiegavano che si trattava di un tunnel da percorrere insieme, giorno dopo giorno; ogni giorno era una vittoria, ogni volta che uscivamo da quella porta tutto poteva cambiare, sono stati due mesi di gioie e dolori, un giorno si era felici ed un altro si cadeva nuovamente nell’angoscia più assoluta. Il dolore maggiore era vedere quel monitor suonare in continuazione perché le apnee erano frequenti e vedere le infermiere stimolare il cuoricino di Rebecca per farla riprendere ma non si poteva far altro.

La notte io e mia moglie dormivamo pochissimo perché il pensiero era sempre là!  Lasciarla la sera era doloroso soprattutto quando lei ci guardava mentre ci allontanavamo.

Il Reparto di Patologia Neonatale è un reparto che “conoscono” solo poche mamme, per fortuna… è un mondo a parte, un mondo sconosciuto ma che ti tira dentro emotivamente già dalla prima volta che ci metti piede.

Abbiamo aspettato che Rebecca crescesse, etto dopo etto, giorno dopo giorno, abbiamo pregato che non subentrassero problemi, abbiamo vissuto l’esperienza bellissima di vedere nostra figlia crescere sotto i nostri occhi anzichè nella pancia; abbiamo fatto la “marsupio” terapia per un mese, avanti e indietro dall’ospedale e alla fine l’abbiamo portata a casa dopo 2 lunghi mesi di sacrifici!

E’stata una bambina bravissima, e decisamente molto fortunata.
Rebecca è stata dimessa il 02 Ottobre 2009 con un peso di 2.100 gr e un follow-up previsto nei mesi seguenti davvero molto tranquillo.

Come genitori siamo fortemente convinti della  straordinarietà delle persone che svolgono un lavoro particolarmente intenso in quel reparto fatto soprattutto  di rapporti umani che riteniamo, per noi  genitori, un aspetto fondamentale. Con il passare dei giorni quel reparto era diventato per noi luogo di conforto al punto che quando siamo andati via (dopo 60 giorni), portando a casa Rebecca, abbiamo provato nostalgia per tante persone che in ogni momento del nostro percorso hanno trovato sempre una parola di incoraggiamento.

Ancora mi ricordo le parole belle dette da una infermiera fuori dalla porta del reparto nel vedermi il secondo giorno di vita di Rebecca: “Stai tranquillo Papa’ che Rebecca ha voglia di vivere, vedrai… vedrai… “  … quelle parole dette in quel momento valgono più di ogni altra cosa al mondo. In ultimo vogliamo dire che il tempo trascorso nel reparto ci ha permesso di apprendere molti insegnamenti necessari alla nostra bimba.

I genitori con bambini prematuri vivono un’esperienza delicata e sconvolgente, nessuno può capirli fino in fondo; tutti fuori ci dicevano: “ma sì vedrai” o ancora “per me ce la fa”… queste frasi non fanno che ferire i genitori … come si fa a sapere se il loro bimbo ce la farà se nemmeno i dottori lo sanno?

Quando un mamma e un papà diventano tali c’è gioia nel loro mondo, ma chi vive questa esperienza è distrutto, vive lontano da tutti perché pochi capiscono.

Questi genitori non hanno un bimbo da portare in giro, da baciare, da coccolare, da vestire … hanno un bimbo che lotta per vivere, chi non vive questa esperienza non passa giorni a pregare perchè il suo bimbo respiri, perché il cuore non si fermi, perché non abbia emorragie, perché produca abbastanza sangue … questo e’ quello che abbiamo fatto noi in questa esperienza .

Noi genitori dei prematuri è come se fossimo genitori senza pelle e ogni granello di polvere ci può far sanguinare.

Alla fine di questa forte esperienza ci sentiamo di ringraziare tutti gli angeli di questo reparto che sono stati i primi genitori di Rebecca; a loro vogliamo dire che nei momenti di difficoltà che incontrerete (perchè siete prima di tutto persone in carne ossa) ricordatevi sempre: che se oggi io e mia moglie possiamo vivere l’esperienza di essere genitori è proprio grazie alla vostra professionalità; è proprio grazie al vostro lavoro che oggi possiamo essere chiamati genitori.

Grazie di Cuore a voi tutti, un saluto particolare va alla Dott.ssa Raffaella Cellitti, a Nelly Huaman, Paola Ficorella, Maria Pia Mattoccia, Elena Falconieri,  Antonella Tedesco, Cinzia Marzio. Non dimenticheremo mai Cecilia Zapparoli, sembrava una sorella maggiore per due giovani genitori come noi. In ultimo, ma non per importanza, come dimenticare il Prof. Mario De Curtis per la scelta di questo gruppo “vincente”.

 

Luca e Viviana

 

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