Neonati prematuri, una festa all’Umberto I

Un pomeriggio dedicato ai piccoli nati prima della 37° settimana di gestazione, per sensibilizzare sulla necessità di ristrutturazione del reparto ospedaliero.

Giorgia, Alessandra, Angelica. E ancora, Sara, Yannai, Omar e Karim, Ritag e Yad, due coppie di gemellini: sono solo alcuni dei piccoli “angeli” presenti sabato 15 febbraio nell’aula magna della clinica ostetrica del Policlinico Umberto I. Una grande sala stracolma di bambini, genitori, nonni, personalità, che si scambiavano saluti, abbracci e, soprattutto, tanti sorrisi. Un ritrovarsi in festa organizzato da Mario De Curtis, ordinario di pediatria alla Sapienza e direttore Uoc di Neonatologia, patologia e terapia intensiva neonatale del Policlinico Umberto I. Per scambiarsi esperienze e suggerimenti ma anche, e soprattutto, per creare l’occasione di «far conoscere le attese e necessità del reparto – ha affermato De Curtis -, richiamando l’attenzione sulle problematiche generali che interessano l’assistenza neonatale, soprattutto a causa della carenza di strutture necessarie nei presidi ospedalieri territoriali».

Ospiti d’eccezione, i piccoli nati piccolissimi ma che «grazie a Dio – racconta Giuliana, madre di Sara, 20 mesi, nata alla 36° settimana, e di Omar e Karim, 5 mesi, gemelli nati alla 32° settimana di gestazione – sono nati qui, all’Umberto I dove c’è il reparto di Terapia intensiva», con «un direttore e un personale eccezionale», aggiunge il marito Ahmed Ahmed. Sulla stessa scia anche il racconto di Eleonora e Marco, genitori di Giorgia, 7 mesi, nata alla 31° settimana di gestazione con un peso di solo 1,795 kg. «I medici e tutto lo staff – ricordano – sono stati bravissimi. Ci hanno sostenuto anche moralmente». «Sono stati come la nostra seconda famiglia», gli fanno eco Michele ed Elena Monica, genitori di Angelica, 8 mesi, nata di 550 gr alla 22° settimana e 6 giorni di gestazione. Per alcuni, poi, il personale del Policlinico ha fatto anche di più. Per Mohamed e Dina, genitori di Ritag e Yad, 8 mesi, una coppia di gemellini nati alla 26° settimana, rispettivamente di 900 e 1000 grammi di peso, oltre alle necessarie cure hanno superato anche le difficoltà linguistiche.

Dall’esperienza condivisa da questi genitori è nata anche “Aurora” (www.aurorabimbi.org), un associazione no profit di assistenza prematuri che sostiene, non a caso, l’attività dell’Unità di Neonatologia e terapia intensiva neonatale (Tin) del Policlinico Umberto I. «L’obiettivo – riferisce il presidente, Oliver Besekau, papà di Mattia, nato alla 27° settimana di gestazione – è quello non solo di acquistare apparecchiature necessarie per l’assistenza intensiva neonatale ma anche finanziare lo studio e la ricerca delle malattie del neonato». In stretta collaborazione con i medici e tutto il personale sanitario dell’Unità guidata da De Curtis, che «assiste ogni anno più di 1.700 neonati e rappresenta un centro di riferimento dell’assistenza neonatale non solo regionale». In questa Unità, precisa il professore, «si ha un’elevatissima concentrazione di nati prematuri, cioè i nati prima della 37° settimana di gestazione, della Regione Lazio. Nel 2010 sono stati curati 150 neonati in terapia intensiva dei quali 70 con peso alla nascita inferiore a 1500 g e 27 con peso alla nascita inferiore a 1000g, 66 coppie di gemelli e numerosi neonati con gravi patologie mediche e chirurgiche».

Una ristrutturazione delle strutture sta a cuore anche alle autorità intervenute. Prima fra tutte, la signora Clio Napolitano, madrina d’eccezione. Una ristrutturazione che sembra comunque prossima, ha assicurato Carmine Cavallotti, direttore generale facente funzioni dell’Azienda Policlinico, che ha detto che «ci sono i soldi per avviare la ristrutturazione di tutto il Policlinico e di tutti i reparti. Si partirà con i lavori proprio dalle strutture di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria». Anche Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio, ha affermato che si «prenderà l’impegno della ristrutturazione del Policlinico». Andremo avanti, ha dichiarato, «non solo per il Policlinico ma anche per tutto il sistema sanitario della nostra Regione. Dobbiamo fare molto di più. Soprattutto, dobbiamo rendere ancora più eccellenti quei centri come il Policlinico Umberto I, proprio a cominciare da questo reparto».

Lara Larotondo – Fonte: RomaSette.it  

 

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