La storia di Aurora

Il 20 Gennaio 2011 in una notte di luna piena, dopo una folle corsa  in ospedale, sono nata io, AURORA. Ero proprio piccolina alla 27° settimana, 34 cm di lunghezza per 900 grammi di peso, sceso poi a 700 grammi; mi guardavano tutti con stupore e preoccupazione, considerato che dovevo nascere ad Aprile; ricordo ancora la voce della mia mamma in sala operatoria e quella di papà che chiedeva notizie ai medici. I miei genitori non hanno avuto neanche la possibilità di piangere perché a mamma hanno detto che dovevano metterle i punti, mentre papà doveva dar coraggio a mamma. La voglia di piangere non è mai passata ai miei genitori anche se, giorno dopo giorno, si facevano sempre più forza perché io diventavo sempre più forte. L’unico contatto che avevo con loro era quando mi accarezzavano attraverso gli oblò dell’incubatrice e solo dopo qualche tempo mi hanno potuto prendere in braccio.

Ne ho passate tante in ospedale, dalle semplici analisi che ogni volta mi facevano piangere a causa di quegli odiosi aghi, alle visite mediche durante le quali venivo sballottata da una parte all’altra; dai gavage che mi facevano venir voglia di rimettere, ai biberon che all’inizio non sapevo neanche cosa fossero e mi strozzavo sempre; e mettiamoci anche il peso, che delle volte mi faceva sembrare di vivere nel gioco dell’oca: tre passi avanti e uno indietro. Dopo quasi tre mesi, con grande gioia e dispiacere, sono riuscita anche io ad andare a casa con i miei genitori: felice di vivere finalmente una vita intensa con loro e dispiaciuta di lasciare un reparto straordinario che ha mi ha dato tante attenzioni e amore. Spero che mamma e papà siano diventati pratici di poppate e pannolini, ma se vedo le brutte, mi faccio riportare al reparto…

Scherzo… e chi se ne va di casa !!!

Aurora Salvatori

 

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